Non si tratterà di un bando totale, ma di una sospensione dell'accordo di facilitazione del rilascio dei visti ai cittadini russi e non verranno riconosciuti i passaporti, rilasciati dalle autorità di Mosca nei territori occupati dell'Ucraina. La decisione presa dal Consiglio informale degli Esteri a Praga, pone fine di fatto al trattamento preferenziale per i cittadini russi, previsto per Mosca e per altri 11 Paesi. In questo modo togliamo i privilegi ma preserviamo la capacità di aiutare rapidamente le persone perseguitate, ha spiegato la Ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock. Saranno dunque limitati i visti pluriennali, eliminate le procedure accelerate, le domande saranno esaminate in modo più approfondito. Un processo che sarà molto difficile e molto lungo, ha spiegato l'Alto rappresentante dell'Unione Euopea per la politica estera Josep Borrell: gli Stati hanno un ampio raggio di possibilità per le iniziative nazionali, ha chiarito Borrell. Un primo passo arriva dalla Finlandia, che da settembre limiterà il numero dei visti turistici per i russi al 10%, mentre altri Paesi confinanti con la Russia come Lestonia, stanno considerando il divieto di ingresso. Misure che il Ministro degli Esteri ucraino Kuleba, chiede di estendere anche ai cittadini bielorussi. Intanto sul fronte energetico, Nord Stream 1 ha smesso di pompare gas dalla Russia verso l'Europa, per lavori di manutenzione che dovrebbero durare tre giorni. Un'operazione annunciata che preoccupa i Paesi europei, meno l'Ungheria che ha fatto sapere di aver firmato un contratto con Gazprom, per una fornitura di circa 5,8 milioni di metri cubi di gas naturale in più, su base giornaliera, in aggiunta alla quantità contrattuale attuale.























