Il quotidiano, quale che sia la dimensione della tragedia, vince su tutto. La Kiev che prova a ripartire è stata assediata per settimane ma non ha ceduto. Adesso le barricate e i cavalli di frisia non so scomparsi, si sono solo sposati sui marciapiedi. Meglio non fidarsi dei russi, che comunque hanno risparmiato il meraviglioso centro. Così gli abitanti vengono a fare la spesa davanti a quel che resta dei bombardamenti senza neanche farci caso. Questo palazzo distrutto da un missile piovuto sul tetto è stato il target più centrale che ha colpito la capitale, siamo a 3 km da Maidan. Target civile, senza dubbio, qui sono morte 8 persone. Solo l'orologio del piccolo shopping mall di fronte ricorda a tutti quel che è successo. "Questo è uno degli ultimi obiettivi colpiti a Kiev, un palazzo civile. Qui è morta una giornalista ucraina solo poche settimane fa e è quello che possiamo considerare un danno collaterale dei bombardamenti russi, perché come vedete alla mia destra c'è una fabbrica. Non sappiamo che cosa contenesse ma questo poteva invece essere un obiettivo non civile ma militare." Vista la quantità delle esplosioni è verosimile pensare che qui ci fossero armi e munizioni per la difesa della città, intanto però il palazzo di fronte è sventrato. "Su questo angolo di strada a metà marzo è arrivato un colpo di artiglieria russa, armi che hanno una gita dai 20 ai 50 km e la città era assediata dai russi. La voragine che si è creata è stata riempita dai detriti e dai calcinacci. Il palazzo è in parziale ricostruzione. Chiediamo a Irina, volontaria della Croce Rossa che stava lavorando qui quella mattina, com'è andata." E poi ci sono i tanti palazzi residenziali della periferia colpiti dai missili con la devastazione che hanno portato le esplosioni, quasi nessuno vive più qui. I residenti passano, vanno e vengono per portare o prendere le cose dalle loro abitazioni. Restano una decina di famiglie, fra queste Mina 65 anni, che è voluta tornare a casa sua nonostante le finestre rotte. Il sindaco ha detto che gli obiettivi civili colpi in città sono più di 200 e che ci vorranno almeno 70 milioni di euro. In realtà, visti i danni, potrebbero volercene molti di più. Infine il centro commerciale, colpito da diverse esplosioni. Qui sembrava l'inferno, restano le carcasse delle auto bruciate e gli operai al lavoro per ricostruire. C'è ancora tanto da fare ma le settimane dell'assedio Kiev e le vuole dimenticare il prima possibile e ripartire.























