È piena emergenza civili intrappolati in grandi città. Questa è l'emergenza del momento di questa mattina, lanciata anche dall'Onu perché sono troppe le città dove si sta bombardando ormai da giorni e doveri civili non riescono a scappare. È partito l'ennesimo "cessate il fuoco" annunciato da parte dei russi, questa volta in cinque città: Kiev, Kharkiv, che è la seconda città del paese, Mariupol, la città martire a sud, Sumy, che è a nord a metà strada fra Kharkiv e Kiev, e Chernihiv, sempre a nord. Staremo a vedere se si realizzeranno perché sono tre giorni che vengono annunciati e non si realizzano mai. Ieri i russi avevano dato rotte di evacuazione quasi tutte verso la Russia e la Bielorussia, tanto che l'Ucraina aveva risposto "sono rotte inaccettabili, non evacuiamo i nostri cittadini che vogliono rimanere in Ucraina verso la Russia e la Bielorussia". Nella notte si è ancora combattuto, in particolare è stata bombardata da una parte Kharkiv e lì però l'esercito ucraino dice di aver ucciso un alto comandante russo, d'altra parte ci sono stati bambini uccisi a Sumy, che è un'altra città martire. Tutto il distretto è in profonda difficoltà umanitaria, l'Ucraina lo denuncia ormai da tanto tempo, mentre i carri armati sono stati avvisati ormai da ieri pomeriggio alle porte di Kiev, ad Irpin e a Bucha, quei distretti, quelle cittadine, subito nei sobborghi di Kiev, dove si sta ormai combattendo da diversi giorni. Si combatte anche a sud, a Mykolaiv, l'ultima città prima di Odessa. Odessa che sarebbe stata bombardata dal mare. A livello diplomatico ci dovrebbe essere un quarto round di colloqui dopo che il terzo non ha portato a nessun passo significativo in avanti. Giovedì ad Antalya invece dovrebbe salire il livello dell'incontro perché si dovrebbero incontrare i ministri degli esteri, Lavrov da una parte, Kuleba dall'altra. La Russia minaccia di tagliare le forniture di olio, di gas se è arrivasse il ban all'olio russo, e dunque di mettere in ginocchio parte dell'economia europea. Zelensky torna a parlare della notte, si mostra nel palazzo presidenziale e ammonisce gli europei e i leader mondiali: "State attenti perché la Russia non si fermerà all'Ucraina, la bestia quando inizia a mangiare ha sempre più fame". Questa è la metafora che ha usato.























