Ucraina, lunedì Parlamento russo si pronuncia su referendum

Non è solo un annuncio burocratico ma la premessa di un'altra possibile escalation nel conflitto in Ucraina. Il Parlamento russo ha infatti fatto sapere che lunedì si terrà una sessione plenaria straordinaria sull'annessione delle regioni ucraine di Lugansk, Donetsk Cherson e Zaporizhzhia dove le autorità filorusse hanno tenuto referendum per unirsi a Mosca. Sull'esito della sessione non ci sono dubbi, il Presidente della Duma Vjaceslav Volodin, ha infatti dichiarato: "Abbiamo già detto e riaffermiamo all'unanimità che sosteniamo il percorso verso la salvezza della popolazione della Nuova Russia." E sulla Piazza Rossa intanto viene allestito un palco per dare l'annuncio pubblico delle regioni annesse alla Novorossia, la Nuova Russia appunto. Unanimità prevedibile russa a cui si contrappone la quasi unanimità della comunità internazionale nel non riconosce alcuna legittimità ai referendum, tanto più che si addensano dubbi non solo sulle modalità delle consultazioni ma anche sull'effettiva partecipazione. Secondo Kiev solo lo 0,5% della popolazione di Zaporizhzhia ad aver votato. Il sindaco di Melitopol ha ringraziato i concittadini per non aver partecipato a questa farsa. Del resto che i referendum siano quantomeno discutibili non ne fa mistero neanche il Presidente turco Erdogan, che finora ha svolto il ruolo di mediatore e che si è proposto anche per risolvere la delicata questione della centrale atomica di Zaporizhzhia. Però ha poi aggiunto che proprio il referendum che si è tenuto nella regione costituisce un problema. Ma Mosca non deve misurarsi solo con le crescenti difficoltà diplomatiche, bensì con quelle militari. L'armata non ha riguadagnato alcuna delle posizioni perse nella controffensiva Ucraina e la mobilitazione ha provocato l'esodo di cittadini russi che si rifiutano di combattere. Non saranno concessi visti a chi è in età di essere richiamato, ma intanto il Cancelliere tedesco Olaf Scholz ha già annunciato di voler accogliere i disertori e i renitenti alla leva. Come sempre però la Russia prosegue per la sua strada e ha dato il via l'addestramento dei riservisti in tutto il Paese.