Intorno alle 3 di notte sono riecheggiate potenti esplosioni nel perimetro dell'aeroporto di Melitopol, città sud orientale conquistata dallo esercito russo, dove hanno sede le truppe della Federazione. Obiettivo delle forze di Kiev, infatti, era proprio una delle basi militari degli occupanti. Un'enorme colonna di fumo si è alzata dalla zona, non ci sono state però vittime. I civili non hanno potuto ripararsi nei rifugi antiaerei perché le forze russe li hanno chiusi. Molti residenti starebbero tentando di lasciare la città. Intanto Kiev ammette che Lisichansk, che è l'ultima roccaforte ucraina nella provincia orientale di Luhansk, è presa d'assalto con grande dispiegamento di forze e potrebbe cadere in mani russe. Tutti gli edifici amministrativi sono stati distrutti. La propaganda filorussa che dava la città già conquistata ieri, oggi annuncia trionfalmente. Lisichansk è stata liberata dalle forze ucraine. Bombardamenti russi hanno fatto vittime a Mykolaïv e anche nella regione di Donetsk mentre di notte a Kharkiv è stata colpita una scuola. Per la prima volta Mosca ammette che la grande nave da sbarco Saratov, fiore all'occhiello della flotta russa, è stata affondata dal suo stesso equipaggio per prevenire la detonazione delle munizioni a causa dell'incendio scoppiato dopo che un missile ucraino l'aveva colpita il 24 Marzo. Sale intanto il drammatico bilancio, i bambini feriti dall'inizio della guerra sarebbero 642, lo conferma l'ufficio del Procuratore Generale dell'Ucraina. Invariato ma sempre drammatico il bilancio dei minori rimasti uccisi, almeno 344.