Il grido della pace arriva dal centro congressi la Nuvola di Roma. Sullo sfondo, a fare da filo conduttore, la guerra in Ucraina. "Il grido di pace è stato soffocato da un linguaggio di guerra che è estremamente pericoloso, che è divenuto persino il linguaggio della minaccia atomica". Non ci arrendiamo alla logica della guerra, ripete Riccardi, citando il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, intervenendo poco dopo, ricorda come la sfida oggi è realizzare percorsi di pace attraverso un impegno collettivo, che riannodi i fili dell'umanità spezzati dalla guerra. "Una pace che non ignori il diritto a difendersi e non distolga lo sguardo dal dovere di prestare soccorso a un popolo aggredito". Una pace, gli fa eco il presidente francese Emmanuel Macron, che non sia la consacrazione della legge del più forte: "Ma il popolo ucraino deve arrivare un momento in cui potrà scegliere la pace. E per fare questo ci vuole una pace desiderata da loro, alle loro condizioni. Quindi c'è una prospettiva di pace, possiamo dirlo". Un messaggio di speranza, quello di Macron, rivolto all'assemblea. Davanti a lui, in platea, rappresentanti di diverse confessioni religiose che il presidente francese definisce artefici della trama che unisce la nostra società. Tra loro anche il cardinale Matteo Zuppi, presidente della CEI, che ricorda come si parla troppo di riarmo mentre si dovrebbe evitare che l'unica logica sia quella militare.























