Missili, bombardamenti e combattimenti a sud e a est del Paese. Ad essere presa di mira è Odessa, città strategica per la Russia che punta con il Donbass, all'Ucraina meridionale, per togliere a Kiev lo sbocco sul mare e creare un corridoio con la Transnistria, come dichiarato dal Cremlino. A Odessa, i missili hanno colpito anche un palazzo di 14 piani, in una zona residenziale della città, diversi i feriti e le vittime, tra loro anche un neonato di 3 mesi. E si combatte a Mariupol dove, denuncia Kiev, è fallito un altro tentativo di evacuazione per almeno 200 persone, impedito dai militari russi, e dove si contano dice il vicesindaco, almeno 28 mila morti civili. Nella città portuale sotto assedio russo da giorni, i cittadini, fa sapere il sindaco, vengono deportati in Siberia mentre i militari russi stanno sgomberando i cadaveri dalle macerie del teatro di Mariupol, bombardato lo scorso 16 marzo, portandoli in una fossa comune a 20 km dalla città. Fosse comuni che vengono scoperte e denunciate da tempo. E sono ripresi i bombardamenti anche nell'area dell'acciaieria Azovstal, dove restano asserragliati migliaia di civili, militari ucraini e secondo alcune fonti, mercenari stranieri. L'offensiva russa continua pressante in diverse zone del Donbass, mentre Kiev fa sapere che altri due generali russi sono morti a Kherson. E le forze ucraine, ha denunciato Mosca, hanno bombardato di nuovo un checkpoint al valico di frontiera con la regione russa Kursk, raid che avrebbero colpito un ufficio federale. Si combatte senza sosta anche nel fine settimana della Pasqua ortodossa, con il suono delle sirene e delle bombe che cadono tra le macerie delle città e dei villaggi distrutti dalla guerra.























