Avvolto in un lenzuolo bianco, un corpo senza vita viene portato via dai soccorritori, dopo essere stato estratto dalle macerie. È solo una delle vittime provocate da un attacco delle forze russe contro la cittadina di Chasiv Yar, nella regione di Donetsk nell'Ucraina Orientale, dove un missile ha colpito un edificio residenziale. Chi è sopravvissuto, è sotto shock. Qualcuno racconta cosa è accaduto. Non solo morti tra i civili però. Il portavoce del Ministero della Difesa russo, ha annunciato che un punto di concentrazione delle truppe ucraine è stato colpito dall'artiglieria, 100 soldati sarebbero stati uccisi e nella stessa operazione sarebbe stata distrutta una fabbrica utilizzata come deposito di munizioni. È successo a Sloviansk, città considerata strategica nell'avanzata nella regione di Donetsk, ora il principale obiettivo militare russo, per ottenere il completo controllo del Donbass. Così sul campo. Ma questa, lo sappiamo, è una guerra che si combatte anche sul fronte energetico. Dopo Ursula von der Leyen, anche il Ministro francese delle Finanze ha espresso, dunque, le sue preoccupazioni per le forniture di gas dalla Russia: ancora l'arma di ricatto più potente che Mosca ha a disposizione.























