Insomma, Mosca è pronta a parlare con Washington. Il Viceministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov interrogato dopo le dichiarazioni di Donald Trump "Ho parlato con Putin, questa guerra deve finire". Si mostra quasi stupito di fronte a quella che considera un'ovvietà. E del resto lo stesso Putin lo aveva affermato diverse volte che la guerra in Ucraina si sarebbe potuta concludere solo quando gli Usa avessero deciso di trattare. Ovviamente nel pieno rispetto della comunicazione ruvida di Mosca. Riabkov ha poi sottolineato come per ora ci siano solo parole. I fatti dimostrano invece come Washington stia ancora armando l'Ucraina. Insomma, per trattare bisogna fare qualche passo. Passo che il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky guarda con sospetto perché anche lui lo ha detto e ripetuto in diverse occasioni, è pronto a discutere con Putin, ma a condizione che al tavolo siedano anche Usa e Ue. Disponibile, certo, ma con dei paletti precisi. Nessun congelamento del conflitto. "Questa scelta ha chiarito Zelensky porterà a più aggressioni, ancora e ancora sarà una sconfitta assoluta per tutti, sia per noi sia per Trump. Intanto l'UE, che in questa vicenda sembra essere stata messa un po' da parte e non è una novità in effetti neanche da attribuire al cambio del vertice negli Usa, ha deciso di non rispondere alla domanda se l'Unione sia stata contattata da Trump prima di parlare con Putin. "Non abbiamo commenti da fare su questo punto in particolare" ha risposto la portavoce Ue per gli Affari Esteri, Anita Hipper, che però ha ribadito come l'ue debba essere al tavolo delle trattative. "Non si può decidere niente sull'Ucraina senza l'ucraina e l'europa al tavolo ha scandito. Da vedere se Washington e Mosca l'abbiano ascoltata. .