Una manciata di individui da qualche parte al Cremlino può decidere se ci sarà cibo sulle tavole delle persone in Egitto e Bangladesh, è ora necessario una forte risposta internazionale, sia a livello delle Nazioni Unite che ad altri livelli, compreso quello del G20. L'ennesimo attacco alla Russia del Presidente Zelensky arriva nel consueto video serale, dopo lo stop all'intesa sull'export del grano faticosamente raggiunta a luglio. Una decisione a tempo indeterminato che ha provocato reazioni durissime da parte della diplomazia internazionale; prima l'ONU che, come sforzo umanitario ha però avviato una trattativa per garantire tutti i paesi in difficoltà, poi il Presidente Joe Biden che definisce oltraggiosa la sospensione decisa dalla Russia. Decisione presa dopo quanto accaduto al porto di Sebastopoli in Crimea. Un massiccio attacco con droni contro le proprie navi condotto, secondo i russi, da Kiev con l'assistenza dei britannici accusati, sempre da Mosca, dei sabotaggi del gasdotto Nord Stream di settembre. 4 le navi coinvolte nella esplosione tra cui proprio quelle che si occupano di garantire la sicurezza del grano. Londra e Kiev respingono le accuse, parlando di falso pretesto per tornare a ricattare il mondo e di false informazioni per sminuire la disastrosa gestione dell'invasione; mentre la portavoce della diplomazia russa annuncia di voler sottoporre quanto accaduto a Sebastopoli, nonché la questione Nord Stream al Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Tutto questo, mentre il portavoce del Cremlino fa sapere che il presidente Putin non ha ancora in programma di parlare col suo omologo turco Erdogan, riguardo alla decisione di Mosca sul grano.