L'ombra di crimini di guerra si allunga sul conflitto in Ucraina. E' l'ONU a muovere accuse ad entrambe le parti per decine di esecuzioni sommarie di soldati. 25 i prigionieri di guerra russi giustiziati dagli ucraini mentre 15 sarebbero i soldati ucraini uccisi dai russi. I dati sono diffusi dal capo della missione di monitoraggio dei diritti umani delle Nazioni Unite. L'ONU ha documentato 621 casi di sparizione e detenzione illegale di civili da parte dei russi, mentre sono 91 gli episodi analoghi commessi dagli ucraini. Fatti respinti al mittente da Kiev che chiede accertamenti mentre a Mosca pugno sempre più duro contro gli oppositori a Putin. L'ultimo caso è quello di Elvira Vikhareva, avvelenata con metalli pesanti. Mentre non ci sono prove che la Cina abbia consegnato armi alla Russia. Un sostegno del genere porterebbe certamente ad un conflitto globale. E' il presidente Joe Biden a parlarne ad Ottawa con il presidente Trudeau, dopo i recenti allarmi. Un fatto supportato anche dai report di intelligence britannica che attestano un ridimensionamento dei piani del Cremlino per la conquista di nuovi territori ucraini a vantaggio del consolidamento delle posizioni. La scarsità delle forniture di armamenti per entrambi si riflette sul campo. La battaglia di Bakhmut, fronte simbolico per tutta la guerra negli ultimi mesi, è in stallo. Oltre 10 mila i civili intrappolati tra le due trincee. Gli analisti parlano in generale di logoramento delle forze russe e Zelensky ribadisce l'attesa per l'arrivo di armi dagli alleati. Mentre una pioggia di bombe continua a fare vittime tra civili in tutto il paese, cresce l'allarme per la centrale di Zaporizhia. Esiste il rischio di un guasto dei sistemi di raffreddamento che potrebbe portare a scenari simile a Fukushima, dice il Ministro della Protezione Ambientale ucraino, allarmando l'AIEA con scenari da disastro nucleare.