Viaggio in Kazakistan concluso da poco, come ogni viaggio internazionale il gesuita Papa Francesco incontra a porte chiuse i suoi confratelli gesuiti, e successivamente il mensile della Compagnia di Gesù, Civiltà Cattolica riporta il testo di quel dialogo. Questa volta ad incontrare i Papa, il 15 settembre a Nur-Sultan c'erano i gesuiti provenienti dai territori della Russia, e sul conflitto in Ucraina si è naturalmente sviluppato il colloquio. Con Francesco che va contro la lettura maggioritaria in Occidente, e dice che non si può essere semplicisti nel ragionare sulle cause del conflitto. Pur continuando a condannare nettamente, come sempre fatto, l'aggressione della Russia e la ferocia da lei messa in atto nel paese ribattendo che l'Ucraina è la vittima, il Papa dice che questo non è un film di cow boy dove ci sono i buoni e i cattivi, ed è un errore pensare che sia semplicemente una guerra tra Russia e Ucraina. Non dubito che sia in atto una vera Guerra Mondiale, la terza, e non sia più semplicemente una guerra mondiale a pezzi, dice Francesco, e non si può essere superficiali nel ragionare sulle motivazioni del conflitto. Il Papa ripete ai suoi confratelli gesuiti, la frase che gli aveva confidato un Capo di stato prima dello scoppio della guerra: la NATO sta abbaiando le porte della Russia. Io vedo imperialismi in conflitto afferma Bergoglio. E gli imperialismi quando si sentono minacciati e sono in decadenza, reagiscono scatenando la guerra come fosse una soluzione. Vogliono rifarsi, e anche vendere e provare le armi. E nelle guerre, da una parte dall'altra, a soffrire è sempre il popolo, la povera gente. Chi fa la guerra dimentica l'umanità, e non guarda alla vita concreta delle persone, ma mette davanti a tutto interessi di parte e di potere.