La guerra in Ucraina, il terremoto in Turchia e Siria, il tifone negli Stati Uniti. Al termine dell'Angelus domenicale Francesco richiama l'attenzione su drammatiche situazioni del mondo in cui le persone stanno soffrendo a causa degli uomini o della natura. "Solo la conversione dei cuori può aprire la strada che conduce alla pace. Continuiamo a pregare per il martoriato popolo ucraino e restiamo vicini anche ai terremotati della Turchia e della Siria, a loro è destinata la speciale raccolta di offerte che si svolge oggi in tutte le parrocchie d'Italia. Preghiamo anche per la popolazione dello stato del Mississippi colpita da un devastante tornado." E nella catechesi domenicale e dalla finestra su piazza San Pietro, nella domenica in cui il Vangelo ricorda la morte di Lazzaro e anche le lacrime di Gesù, prima che del suo amico avvenga la resurrezione, Bergoglio incita tutti quando si vivono gli inevitabili momenti di buio e difficoltà a non lasciarsi imprigionare dal dolore, a non fare morire la speranza, ad affidarsi a Cristo che ci prende per mano come un genitore con il bimbo piccolo. "Caro fratello cara sorella, togliti le bende che ti legano, per favore non cedere al pessimismo che deprime, non cedere al timore che isola, non cedere allo scoraggiamento per il ricordo di brutte esperienze, non cedere alla paura che paralizza. Gesù ci dice, io ti voglio libero, ti voglio vivo, non ti abbandono e sono con te.".