La guerra sarà lunga e Putin si sta preparando, potrebbe dichiarare la legge marziale, la conquista del Donbass potrebbe non bastargli, è possibile che voglia arrivare fino alla Transnistria, conquistando Odessa. L'allarme che arriva dall'Intelligence americana sembra trovare conferma dalle notizie che arrivano dal campo, missili a lungo raggio e bombardamenti aerei hanno colpito Odessa distruggendo un centro commerciale e due alberghi. La battaglia del Donbass, ad est, vede i russi progredire lentamente ma costantemente. A Severodoneck si combatte strada per strada ed è stato bombardato il gasdotto per cui non c'è più fornitura di gas. Poco lontano è stato distrutto un meraviglioso monastero del '500, entre sotto le macerie di un palazzo della città di Izjum, occupata dai russi, sarebbero stati trovati i corpi di 44 persone morte durante un bombardamento a marzo. Intanto a nord-est di Kharkiv gli ucraini avanzano, liberano altri quattro quattro villaggi e scoprono nuovi orrori. Un treno frigorifero con i cadaveri dei soldati russi sarebbe stato trovato in uno dei territori occupati, ennesima dimostrazione di quello che sostiene l'Ucraina e cioè che la Russia sta nascondendo al proprio popolo la dimensione delle perdite di questa guerra. Intanto la Bielorussia, stretta alleata di Mosca e base di partenza delle invasioni di febbraio in direzione di Kiev, ammassa le proprie truppe al confine con la scusa della minaccia posta dell'Esercito ucraino che in verità sembra avere altro a cui pensare rispetto a invadere un altro Paese. A Mariupol infine continua l'assalto a quel che resta del battaglione Azov asserragliato nelle acciaierie Azovstal. Sui social il reggimento ha postato le foto di alcuni soldati con gli arti amputati chiedendo un intervento umanitario affinché vengano evacuati, sono solo una piccola parte delle centinaia di feriti che non hanno possibilità di curarsi. Tutti i segnali parlano di un conflitto che non accenna a finire insomma e anche la decisione dell'Amministrazione di Kiev fa capire come questa guerra stia solo creando distanze e nuovo odio. Molto presto infatti tutte le stazioni della metropolitana della capitale che hanno anche solo un vago riferimento russo o sovietico cambieranno nome, ad esempio la stazione Minsk diventerà frazione Varsavia, la stazione Tolstoj prende il nome da uno scrittore ucraino. É un piccolo segnale che però fa capire come i danni di questa guerra dureranno, se va bene, nei decenni a venire.























