Preoccupa l'Occidente, e non solo, il dispiegamento di truppe della Corea del Nord a fianco di Mosca, nella regione russa del Kursk, dov'è in corso un'offensiva ucraina. Come segnalato per la prima volta dal Pentagono, Pyongyang ha inviato via treno circa 10mila soldati nella Russia orientale. Secondo l'agenzia di spionaggio sudcoreana, alcuni alti generali e truppe nordcoreane presto saranno spostati in prima linea. Seul denuncia la cooperazione militare, definita illegale, tra Mosca e Pyongyang, e mette in guardia da una minaccia significativa. Oltre all'addestramento militare, secondo i servizi di sicurezza, l'esercito russo starebbe anche insegnando ai nordcoreani un centinaio di termini russi per poter comunicare sul campo di battaglia. Intanto il Ministro degli Esteri nordcoreano è in Russia per una visita ufficiale di due giorni. Lo stesso presidente ucraino Zelensky, in Islanda per un vertice con i Paesi nordici, ha denunciato l'escalation in atto. Anche la Farnesina ha espresso forte preoccupazione per il dispiegamento delle truppe nordcoreane, e il Ministro Tajani lo ha fatto presente al nuovo Segretario Generale della NATO Mark Rutte, anche lui in Islanda, insieme alla Presidente della Commissione Europea Von der Leyen. Intanto sul campo prosegue l'avanzata russa nella regione ucraina contesa del Donbass, a Est. Nel frattempo un attacco con un drone ha fatto 6 feriti a Kiev. Mentre raid russi sulla città Nord orientale di Kharkiv hanno danneggiato un edificio storico candidato a patrimonio dell'UNESCO. Bombardamenti anche contro Kryvyj Rih, città natale di Zelensky, sempre nell'Est, che hanno causato vittime e feriti.