Vladimir Putin a tutto campo: lo zar occupa, in queste ore, totalmente la scena mediatica, ma non è detto che sia un segnale di forza, al contrario. La situazione nelle Repubbliche annesse alla Federazione Russa ammette il capo del Cremlino, è estremamente difficile; per questo, serve più sorveglianza interna e ai confini. Incidenti, incendi, strane esplosioni, sabotaggi: molte cose poco chiare accadono nel territorio russo, filorusso. Putin stesso, ex KGB, sa bene cosa sia la guerra ibrida, quella sotterranea, giocata nella ombra che nessuno rivendica e ora ne fa lui stesso le spese. Mercoledì si terrà una riunione allargata del Ministero della Difesa in cui si farà un bilancio delle operazioni militari del 2022, si fisseranno gli obiettivi del 2023. Secondo un alto funzionario statunitense anonimo, i vertici russi sarebbero divisi sull'eventuali avvio di una grande offensiva invernale in Ucraina. Nel territorio russo, intanto, vittime nell'esplosione di un gasdotto russo verso l'Ucraina, mentre un bombardamento ha colpito la città Russa di Šebekino nella regione di Belgorod. Quanto al campo ucraino, il Presidente Zelensky visita a sorpresa i suoi soldati sul fronte caldissimo di Bakhmut nel Donetsk, dove infuriano i combattimenti con le forze russe. E questo sì che sembra un segno di fiducia. Il presidente ha incontrato, ha parlato con i militari lodando il loro coraggio e consegnando dei riconoscimenti. La Regione di Kiev intanto è quasi tutta senza acqua mentre a Kherson vengono attaccati due giornalisti italiani: Claudio Locatelli e Niccolò Celesti, uno di loro ferito ma non gravemente. Nel video su Facebook, i momenti concitati dell'attacco e della fuga in auto. Locatelli denuncia un attacco deliberato nonostante fosse ben visibile la scritta stampa sull'auto.