Vladimir Putin non sembra proprio isolato a livello internazionale, anzi. Con la situazione in Ucraina che sembra volgere a suo favore, ne approfitta per tornare sullo scacchiere internazionale. La visita lampo negli Emirati Arabi e in Arabia Saudita, che non aderiscono al Tribunale penale internazionale, dunque, non hanno l'obbligo di arrestarlo, e soprattutto l'incontro con il principe ereditario Mohammed Bin Salman sono un segnale molto chiaro del Presidente russo ai propri nemici: sono in tanti a voler parlare con noi. I due leader discuteranno della situazione dei mercati petroliferi, i due Paesi sono infatti i leader dell'Opec, ma soprattutto del conflitto israelo-palestinese e della guerra in Ucraina. Stessi temi che verranno affrontati con il Presidente iraniano Ebrahim Raisi che è atteso domani in visita al Cremlino. L'Iran fornisce alla Russia i droni shaded con cui l'Ucraina viene bombardata quotidianamente. E anche con lui si parlerà di Medio Oriente, visto che l'Iran ha sostenuto Hamas, una cui delegazione in ottobre è stata a Mosca. La Russia si propone come mediatore tra le parti, visti i buoni rapporti anche con Israele. Nel suo intervento al recente G20, Putin, aveva condannato le uccisioni dei civili palestinesi chiedendo una tregua con scambio di ostaggi e detenuti. Dunque, una Russia attiva diplomaticamente senza contare l'allineamento con i Brics, Brasile, Cina, Sud Africa e India che provano a contrastare lo strapotere economico occidentale. A questi fitti contatti internazionali fanno da contraltare le difficoltà di Zelensky e dell'Ucraina che provano a convincere i Senatori e i Deputati americani a proseguire negli aiuti militari all'Ucraina. Senza il sostegno degli Stati Uniti la vittoria russa è infatti dietro l'angolo.
