Il giorno dell'annuncio dovrebbe essere il 9 maggio. In Russia, lo chiamano V-Day; giorno in cui Mosca celebra la vittoria sui nazisti alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Quest'anno, potrebbe diventare Z-Day in onore al simbolo che contraddistingue l'esercito Russo nella guerra in Ucraina. Secondo fonti della stampa britannica, Vladimir Putin sarebbe pronto a calare la maschera, di smettere l'operazione speciale militare e dichiarare la guerra totale all'Ucraina. La decisione mirerebbe a placare l'indignazione che serpeggia tra l'esercito russo, per la serie di fallimenti inanellati in questi primi due mesi di conflitto. I vertici militari starebbero facendo pressioni per convincere il leader del Cremlino. La mossa consentirebbe a Mosca poi di introdurre la legge marziale, il che eviterebbe che i militari possano rifiutare il dispiegamento sul fronte ucraino. Inoltre, Putin potrebbe chiedere ai suoi alleati un maggiore aiuto militare e attivare la mobilitazione di massa della sua stessa popolazione. Parlando all'assemblea federale della Federazione Russa, a San Pietroburgo, nei giorni scorsi, aveva già anticipato che eravamo solamente all'inizio delle operazioni militari e che ce ne sarebbero state altre. Ma intanto, c'è chi a dispetto degli orrori su campo, auspica una soluzione diplomatica. É il presidente ucraino Zelensky che, almeno a parole, in un'intervista alla TV polacca dice. Il Ministro degli Esteri russo Lavrov però, alza la posta sul tavolo. Lo stop alle sanzioni contro Mosca deve rientrare nella trattativa per i negoziati di pace tra Mosca e Kiev. Dall'Ucraina è già arrivato il no di Zelensky. A stretto giro poi il Ministro delle finanze tedesco Linde rincara. Non saremo ricattati da Putin, non pagheremo il gas russo in rubli. Poi, Lavrov spiega che la Russia non si sente in guerra con la Nato perché, in quel caso, aumenterebbe il rischio di una guerra nucleare che non deve essere consentita.