Una breve tregua nei combattimenti per il Natale Ortodosso. 36 ore, da mezzogiorno del 6 gennaio alle 24 del 7. L'ha decisa unilateralmente Vladimir Putin che si appella all'Ucraina perché faccia altrettanto. Ma Kiev rispedisce al mittente la proposta. Tregua ci sarà, ha detto il consigliere di Zelensky, Podoliak, soltanto quando la Russia si ritirerà. Immediate le reazioni della Comunità Internazionale. L'annuncio di un cessate il fuoco unilaterale è tanto fasullo e ipocrita quanto sono illegali e grotteschi le ammissioni e i relativi referendum, così il Presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, che chiarisce: c'è un aggressore il Cremlino e una vittima il popolo ucraino. Il ritiro delle truppe russe è l'unica opzione serie. Sulla stessa linea la Ministra degli Esteri tedesca Baerbock. Se davvero volesse la pace, osserva il Ministro, si riporterebbe i suoi soldati a casa. Plaude invece al cessate il fuoco il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, anche se, precisa, una tregua non sostituisce una pace giusta e duratura. La decisione di Putin è arrivata dopo il colloquio con il Presidente turco che torna a proporsi come mediatore. Putin aveva in sostanza respinto la richiesta di Erdogan di un cessate il fuoco unilaterale più a lungo termine per favorire la ricerca di una soluzione al conflitto, ma ha ribadito la disponibilità al dialogo con la solita condizione: che Kiev accetti le nuove realtà territoriali. Poi il colloquio Erdogan Zelensky su temi più specifici. Ma per il Presidente ucraino la buona notizia è quella del nuovo aiuto da parte degli alleati: la Germania ha fatto sapere che invierà Panzer all'Ucraina e si unirà agli Stati Uniti nel rifornirla di sistemi Patriot.