Vladimir Putin è tornato a usare parole al miele nei confronti di Donald Trump, che a suo dire, starebbe facendo molto per la pace sia in Medio Oriente che in Ucraina. Il suo piano per Gaza se attuato, ha detto il presidente russo, sarà un evento storico. Non spetta a me dire se meritava il premio Nobel per la Pace ma dopo aver assegnato il premio a persone che non avevano fatto nulla per la pace il prestigio del premio stesso è andato in gran parte perduto. Comunque, ha spiegato Putin, la Russia continuerà a basare i suoi sforzi per la pace in Ucraina sui principi fondamentali discussi in Alaska, nel vertice con Donald Trump. E lo ha invitato a discutere ancora di nucleare. Se invece gli Stati Uniti dovessero fornire i propri missili a lungo raggio Tomahawk a Kiev, la risposta russa sarebbe semplicemente di rafforzare la contraerea. Come a dire: non sarà una singola arma, per quanto potente, a rovesciare le sorti della guerra. Intanto visto che la pace ancora non c'è, la Russia continua a bombardare. Gli ultimi raid sulle infrastrutture energetiche dell'Ucraina sono stati tra i più pesanti dall'inizio della guerra: 450 droni e oltre 30 missili che hanno provocato blackout in nove regioni del paese, con interi quartieri della capitale Kiev al buio e senza elettricità, soprattutto sulla riva sinistra del fiume Dnipro. A Kiev è andato in tilt anche il sistema dei trasporti. I raid russi sulle centrali elettriche sono iniziati due anni fa, ma sono ripresi e si sono intensificati nelle ultime due settimane. Alla vigilia del grande freddo invernale le autorità fanno sapere che la Russia ha finora distrutto il 60% della capacità ucraina di produrre ed erogare gas. Un'enormità. I missili e i droni russi, come accade quasi sempre, hanno raggiunto anche le aree residenziali, tanto a Kiev che nella regione di Zaporižžja, dove un bambino di 7 anni è morto a causa dei bombardamenti. Era figlio di un veterano dell'Azovstal che era appena tornato dopo tre anni di prigionia in Russia. .























