Ucraina, ripristino 1 delle 4 linee elettriche Zaporizhzhia

Siamo vivi. Sono state queste le prime parole del Cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere di Papa Francesco coinvolto in un conflitto a fuoco mentre stava entrando in una zona controllata dai russi della regione di Zaporizhia. Era a bordo di un convoglio umanitario insieme a due Vescovi, uno cattolico e uno protestante e un soldato di scorta. Nessuno è rimasto ferito. Per la prima volta nella mia vita non sapevo dove fuggire, ha dichiarato il Cardinale, perché non basta correre, bisogna sapere dove. L'Alto Prelato si trova in Ucraina per conto del Papa per portare aiuti a chi ha perso tutto a causa della guerra, un conflitto che continua con morti, distruzioni, combattimenti e per le strade si continua a sparare. L'orrore delle fosse comuni con oltre 400 cadaveri scoperti in un bosco alla periferia di Izyum dopo Bucha e Mariupol fa emergere dettagli sempre più agghiaccianti, di quello che i russi si sono lasciati alle spalle dopo la loro ritirata. Corpi straziati, soldati giustiziati, intere famiglie sterminate. Un team di esperti continua lentamente a identificare i cadaveri mentre l'ONU ha annunciato l'invio di una squadra di esperti per indagare. La procura di Kiev è sempre sul posto per raccogliere le prove di crimini di guerra. L'Esercito ucraino intanto continua ad avanzare. Per l'intelligence britannica Mosca potrebbe non riuscire a resistere alla nuova controffensiva che sta avvenendo nel Lugansk, l'auto proclamata Repubblica Popolare. Qualsiasi perdita sostanziale in questo territorio potrebbe minare definitivamente la strategia dell'operazione speciale di Putin. A Kherson i militari di Kiev avrebbero respinto tentativi di attacchi russi uccidendo 60 soldati. Intanto la centrale nucleare in Ucraina di Zaporizhzhia è stata ricollegata alla rete di Kiev dopo due settimane di interruzione. A comunicarlo è stata l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica dopo le preoccupazioni dei giorni scorsi per i bombardamenti vicino all'impianto che rappresentano una costante minaccia alla sicurezza nucleare.