Nonostante l'ottimismo ostentato a più riprese da Donald Trump, la prospettiva di un cessate il fuoco in Ucraina sembra ancora piuttosto lontana. Oggi il Cremlino ha voluto essere piuttosto chiaro, come forse mai prima. La materia è così complessa, ha fatto sapere il portavoce Peskov, che è difficile aspettarsi risultati immediati. Una situazione che allontana anche la possibilità di un confronto diretto tra Putin e Trump: una telefonata tra i due, fanno sapere sempre da Mosca, non è in programma. La realtà è che Putin, che per come si è evoluta questa guerra si trova ora in una posizione di vantaggio, non è mai stato interessato a un cessate il fuoco che possa permettere agli ucraini di prendere tempo, ma solo a una pace duratura. Lo aveva già detto a Steve Witkoff, l'inviato speciale degli Stati Uniti, nell'incontro avuto a marzo e glielo ha ribadito ancora una volta 4 giorni fa, quando l'ha incontrato per la terza volta in due mesi, a San Pietroburgo. Secondo Witkoff potremmo ad ogni modo essere vicini a qualcosa di importante. Quel che è certo è che i rapporti tra Stati Uniti e Russia, nonostante le reticenze di Putin, continuano a godere di buona salute, tanto che Washington ha rifiutato di sostenere un comunicato di condanna del G7 all'attacco russo nella città di Sumy, costato la vita a 34 persone. Kiev, dopo aver risposto nelle scorse ore ai missili russi lanciando nella notte più di 100 droni sulla regione di Kursk, uccidendo una persona e ferendone nove, ha deciso di licenziare il capo militare della regione di Sumy, accusato di negligenza. .