Si continua a combattere soprattutto nel sud-est dell'Ucraina, di giorno e di notte senza tregua. Per i numerosi civili che vengono uccisi o feriti perché non hanno scampo. Mosca ha bombardato il centro di Ochakiv, 20.000 abitanti cittadina a 60 km a sud-ovest di Mykolaiv, nel cuore della notte e poi ancora a Kherson, la città liberata dall'Esercito di Kiev a novembre dopo diversi mesi di occupazione, che però viene costantemente presa di mira. I bambini pagano il prezzo più alto, due di loro di undici e tre anni sono rimasti feriti perché stavano giocando con una mina inesplosa nella regione di Zaporizhia. Avevano portato a casa un oggetto cilindrico trovato casualmente per strada, era una granata anticarro. E non è la prima volta che accade, ci vorranno decenni per bonificare tutto il territorio, diventato un pericolo, perché ci sono ettari ed ettari di terreno su cui non si può camminare. Sul campo è a Bakhmut che si sta combattendo, senza sosta, la madre di tutte le battaglie simbolo tattico per Kiev e Mosca. Qui la linea del fronte è il fiume della città, i militari ucraini resistono mirando ad ostacolare l'avanzata delle truppe mercenarie russe della Wagner, facendo saltare i ponti. La battaglia infuria, strada per strada, tra cecchini e imboscate, con le case distrutte utilizzate come base per nascondersi o puntare contro il nemico. Se ci ritirassimo da Bakhmut cosa cambierebbe, la Russia la prenderebbe e poi continuerebbe la sua offensiva contro altre città, che potrebbero subire la stessa sorte, ha detto il Ministro degli Esteri ucraino Kuleba, affermando che Kiev non intende arretrare, ma continuerà a difendere la città. Kuleba ha anche sollecitato i produttori tedeschi ad accelerare la consegna di munizioni all'Esercito di Kiev, poiché al momento scarseggiano.