La Russia non tollera le sanzioni, e le risposte arrivano anche in altri territori; ad essere colpita ora è la Cultura. Infatti con una lettera nella quale non si cita mai la guerra, come motivazione, il museo Hermitage richiede indietro alcuni capolavori che sono stati ospitati nel nostro paese e che nei prossimi giorni riprenderanno la strada di casa: direzione San Pietroburgo; a bordo di trasporti speciali e sigillate in casse climatizzate entro la fine del mese dovranno tornare in Russia con buona pace di accordi e mancati guadagni. La lettera è arrivata a due Istituzioni milanesi dove sono in corso esposizioni nel cui percorso compaiono opere di proprietà del museo. Una è a Palazzo Reale dove da 15 giorni è aperta "Tiziano e l'immagine della donna nel Cinquecento veneziano" che ospita il "Giovane donna con cappello piumato" di Tiziano e "Giovane donna con vecchio di profilo" di Giovanni Cariani. L'altra è Gallerie d'Italia dove invece sta per chiudersi "Grand Tour" grande esposizione sui viaggi in Italia dell'elité europea, tra Settecento e Ottocento, realizzata in partnership con l'Hermitage che a Milano ha mandato appunto alcuni pezzi. A commentare il ministro della cultura Franceschini il Ministero non ha competenza in materia, sono due mostre organizzate dal Comune di Milano e dalle Gallerie d'Italia, dice ma mi pare evidente che quando un proprietario chiede la restituzione delle proprie opere queste devono essere restituite. Mossa che non riguarda solo Milano ovviamente, la stessa lettera e la stessa richiesta è arrivata Infatti anche la Fondazione Alda Fendi a Roma, rimandare in Russia "Giovane donna" di Pablo Picasso. Il provvedimento arriva dopo che Putin ha inserito l'Italia nella lista dei Paesi ostili e in realtà era atteso dai musei; provvedimento che sicuramente sarà esteso ad altre opere del Nostro e in altri Paesi.























