La NATO tiene alta l'attenzione sull'Ucraina, il cambio al vertice delle istituzioni europee, l'esito delle elezioni americane, il coinvolgimento dei soldati nord coreani nel conflitto, fanno sì che i ministri degli esteri riuniti a Bruxelles si concentrino sulle prospettive della guerra e sul supporto a Kiev. Il neo Segretario Generale dell'Alleanza Rutte, ha insistito affinché aumenti lo sforzo economico e militare a sostegno della difesa ucraina e, parlando di eventuali accordi di tregua, ha voluto mandare un segnale a Trump: una soluzione percepita da Mosca e dai suoi alleati nord coreani come una vittoria, ha detto, sarebbe estremamente pericolosa anche per gli Stati Uniti, anche nei loro interessi in Asia. Poi, a proposito di sfide asiatiche all'Occidente, ha accusato direttamente la Cina di comportarsi come la Russia. Non è mancata una stilettata polemica del Ministro degli Esteri ucraino Sybiha a Olaf Scholz, che nelle settimane scorse aveva telefonato a Putin. Hanno iniziato ad attaccare infrastrutture legate all'energia nucleare, questa è una nuova realtà di questa aggressione russa, ha detto, per questo abbiamo bisogno di decisioni storiche forti invece di chiamate a Putin o visite a Mosca. Al vertice NATO si parla anche però in generale dell'aumento delle spese militari degli stati che fanno parte dell'Alleanza. Ma molti stati membri hanno bilanci che non consentono grandi manovre in questo senso. Per questo sembra significativa l'apertura fatta dalla nuova rappresentante della politica estera europea, Kaja Kallas, per l'emissione di eurobond per finanziare gli investimenti sulla difesa. A Bruxelles è intervenuto anche il Ministro degli Esteri Tajani, che ha insistito, l'obiettivo è quello di arrivare alla pace, anche con la nuova amministrazione americana e che sia una pace giusta, il che significa la non sconfitta dell'Ucraina e quindi la sua indipendenza.