Scattata ufficialmente alle 10:00 ora italiana, mezzogiorno in Russia, la tregua unilaterale di Putin per il Natale ortodosso è subito iniziato, come prevedibile, lo scambio di accuse. Mosca fa, sapere il mistero della Difesa, sta rispettando il cessate il fuoco, mentre gli ucraini continuano a martellare con l'artiglieria postazioni e insediamenti militari russi. Da Kiev il racconto è a parti invertite, sono i russi che hanno attaccato con i razzi la città di Kramatorsk, nell'est del paese. D'altronde Zelensky non ha aderito alla richiesta di cessate il fuoco, fin da subito aveva respinto al mittente la proposta. "Non ci sarà tregua fino a quando l'ultima soldato russo avrà lasciato il paese", ha detto il consigliere del presidente ucraino, "fino ad allora ci saranno solo Himars sulle vostre teste". Gli Himars sono i lanciarazzi semoventi forniti dagli Stati Uniti alle forze di Kiev, che si sono finora rivelati uno dei sistemi più efficaci nel conflitto. E a proposito di armi la Germania ha fatto sapere, che entro marzo trasferirà all'Ucraina 40 Panze Marder, mezzi da combattimento per la fanteria. E proprio di aiuti militari ed energetici, hanno discusso il consigliere per la sicurezza nazionale americano Sullivan e il consigliere diplomatico del premier Meloni. Dal colloquio, l'ennesima condanna dell'aggressione russa e degli attacchi contro infrastrutture critiche. Nuove armi dunque in arrivo dall'Occidente all'esercito di Kiev. Il segno che la guerra potrebbe essere ancora lunga e forse anche più impegnativa se è vero che la Russia starebbe ammassando truppe e missili in Bielorussia. E se è vero che Mosca sta preparando una nuova grande offensiva invernale come ritengono i consiglieri militari di Zelensky.