La portata della distruzione richiede un sostegno che vada oltre gli aiuti umanitari. Il segretario generale dell'ONU invita a investire in ripresa e ricostruzione, per evitare che la crisi si trasformi in povertà, fame e indigenza per milioni di ucraini. L'aiuto più concreto arriva da Parigi dove si è riunita la conferenza con 47 Paesi e organizzazioni internazionali che insieme hanno raccolto oltre 1 miliardo di euro. 415 milioni serviranno per garantire all'Ucraina energia, luce e riscaldamento; 25 milioni per salvaguardare la rete idrica; 38 milioni saranno aiuti umanitari; 17 andranno in spese sanitarie; 22 ricostruiranno le infrastrutture dei trasporti, distrutte dai bombardamenti russi; 493 milioni restano da attribuire, ma grazie a questi impegni, ha fatto sapere il Primo Ministro di Kiev, il Paese non sprofonderà nel buio. L'Italia contribuirà con 10 milioni per creare il meccanismo di coordinamento dei fondi, ma il Ministro degli Esteri Tajani, ha sottolineato che il nostro Paese è, e resterà, in prima fila anche nell'accoglienza dei profughi e nel sostegno militare. Non c'è pace senza giustizia, ovvero indipendenza e libertà per l'Ucraina, ha detto Tajani, prima di auspicare un intervento di pressione di Pechino su Mosca per arrivare a un cessate il fuoco. Dal Cremlino il portavoce di Putin ha parlato di un colloquio con il presidente cinese Xi entro fine anno. Da Washington invece, l'amministrazione Biden prepara l'invio dei missili antimissile Patriot, mentre Zelensky sul fronte delle sanzioni ha chiesto una rapida approvazione dell'ultimo pacchetto di misure contro Mosca, con il Presidente del Consiglio Europeo Michel ha rivelato di aver coordinato ulteriori passi per l'adesione dell'Ucraina all'Unione.























