Le sirene suonano in tutta l'Ucraina: è l'allarme del terrore quello degli aerei partiti dalla Bielorussia. Ad anticipare il possibile coinvolgimento del Paese satellite: l'incontro tra il Presidente Aleksander Lukashenko e Vladimir Putin a San Pietroburgo, in un museo. La storia russa tutta intorno è un messaggio inequivocabile. Putin, con orgoglio, esibisce il "Grande Impero che fu": un sogno da ricreare. Dopo l'incontro di Volodymyr Zelensky con Joe Biden a Washington, il Cremlino ha montato un attacco diplomatico. La NATO e l'Occidente vogliono distruggere la Russia, è la risposta del Ministro degli Esteri Sergej Lavrov, al corrispettivo ucraino Dmytro Kuleba, dopo che ha comunicato al mondo l'intenzione di sedersi ad un tavolo di pace, con la mediazione dell'ONU, entro fine febbraio, ossia a un anno dall'inizio del conflitto. La giornata a Mosca si è aperta con un imperativo e una minaccia. L'Ucraina smilitarizzi le Regioni del Donbass: Cherson e Zaporizhzhia, diversamente se ne occuperà l'esercito russo. La situazione al fronte è dolorosa e difficile, ha detto il Presidente Zelensky nel suo discorso, promettendo che tutto ciò che è stato concordato durante l'incontro con Joe Biden sarà attuato rapidamente. Gli USA fanno di tutto per rendere il conflitto più violento, ha insistito Lavrov, secondo cui, funzionari anonimi del Pentagono, avrebbero svelato l'intenzione di attacchi "decapitanti" al Cremlino, fino all'omicidio del Presidente Putin. L'epilogo russo è sempre lo stesso da mesi: la minaccia di un grande conflitto nucleare. Alla violenza verbale, fa eco quella sul campo. Una famiglia è stata sterminata con colpi di fucile alla testa, compresi i tre bambini, a Makiivka, nel Donetsk. La notizia è diffusa da mezzi di informazione ucraini, che a loro volta, citano canali Telegram russi. Ai cittadini esausti, il Presidente Zelensky ha già anticipato la possibilità di altri attacchi al sistema energetico per i giorni di Capodanno. Circa 9 milioni di persone sono isolate in diverse regioni dell'Ucraina, senza energia né possibilità di comunicare, tra vittime sepolte ovunque.























