La morte dal cielo questa volta sarebbe colpa degli ucraini che avrebbero ucciso i propri compagni. I media russi hanno diffuso queste immagini accusando l'esercito di Kiev di aver colpito con i missili americani Himars la prigione di Yelenovka dove erano detenuti i prigionieri di guerra ucraini, molti dei quali provenivano dal Battaglione Azov che ha difeso le Acciaierie Azovstal di Mariupol. Stando ad un primo bilancio, 53 soldati ucraini sarebbero morti e a decine i feriti. Questa accusa viene fermamente smentita dallo Stato maggiore dell'esercito di Kiev che invece accusa il nemico di aver deliberatamente colpito la prigione per raggiungere il doppio scopo di accusare gli ucraini di crimini di guerra e di nascondere la tortura e l'esecuzione dei prigionieri. Insieme a questa smentita, le forze armate di Kiev fanno sapere di avere invece colpito a Donetsk e a Kherson depositi russi di munizioni. La maggior parte del personale militare russo a Ilovaisky in Donbass sarebbe stata uccisa e il deposito raso al suolo. Intanto è molto pesante anche il bilancio degli attacchi russi: almeno 5 persone sono morte e 7 sono state ferite a Mikolaiv in un attacco che ha colpito una fermata dell'autobus. La città limitrofa al fronte sud di Kherson, è sotto il tiro dell'artiglieria, praticamente dall'inizio della guerra. Le forze russe sono poi tornate a colpire il centro della città di Kharkiv, distruggendo un edificio a due piani e un istituto scolastico. Le autorità stanno scavando tra le macerie alla ricerca di sopravvissuti. A sud, nell'oblast di Kherson, è invece di 7 morti e di 6 feriti il bilancio dei bombardamenti russi; mentre a Bakhmut, nel Donetsk, i raid russi hanno ucciso 8 civili ferendone 19. Qui, l'avanzata russa è rallentata, anche se nelle ultime ore viene confermata la conquista della centrale termoelettrica di Uglegorsk, la seconda del paese e una delle più grandi in Europa. Per il Donbass, la vicepremier Iryna Vereshchuk ha lanciato un appello alla popolazione: "Siate saggi e preparatevi ad evacuare". La popolazione rischia di essere tagliata fuori da tutto se rimane nella regione.























