Alla violenza della guerra fa eco la voce grossa della propaganda. Ciò che Mosca pubblicizza come un attacco di rappresaglia a Kramatorsk, che avrebbe portato all'uccisione di oltre 600 soldati ucraini, è un bombardamento senza alcuna vittima per il Sindaco della città Olexandr Honcharenko. Le immagini testimoniano la distruzione oramai normale di questi mesi di guerra. La cronaca dei fatti è riferita dagli abitanti esasperati che non fanno però riferimento a uomini morti. Per il Portavoce del Ministro della Difesa Russo Igor Konashenkov, la strage dei soldati sarebbe la risposta ad un attacco illecito del regime di Kiev alla base militare russa temporanea di Makiivka che avrebbe ucciso 80 soldati nei giorni scorsi. Ma i due dormitori che secondo la difesa russa ospitavano temporaneamente I militari ucraini, non sarebbero stati neppure danneggiati secondo i report sul territorio. Civili, sono invece rimasti uccisi malgrado la tregua offerta da Mosca, nelle regioni di Donietsk, Kharkiv e Kherson. Bombe a grappolo sono state lanciate alla periferia di Zaporizhzhia secondo fonti ucraine. Immagini del primo scambio di prigionieri dell'anno sono state diffuse da entrambi i Paesi in guerra, fotogrammi speculari di soldati nei pullman con la differenza che, quelli ucraini cantano l'inno. Il terrore generato dalla guerra ha spinto in questi mesi Finlandia e Svezia a velocizzare la loro richiesta di adesione alla Nato, ma per il Primo Ministro svedese Kristersson le richieste della Turchia, Paese mediatore, sono inaccettabili.