Zelensky contro Zaluznhy. I due uomini più popolari dell'Ucraina ancora uno contro l'altro. Da due giorni, a Kiev, si rincorrono le voci sul licenziamento del Comandante in Capo delle Forze Armate ucraine. Voci così importanti da giustificare una smentita ufficiale da parte dell'ufficio del Presidente. Stando alle ricostruzioni di stampa lunedì 29 Zelensky avrebbe convocato Zaluznhy per chiedergli di dimettersi, il generale avrebbe rifiutato e Zelensky gli avrebbe allora comunicato la prossima rimozione. Che però non è ancora avvenuta, forse a causa delle indiscrezioni di stampa, ma c'è anche chi dice che Zelensky sia tornato sui suoi passi per le pressioni dei partner internazionali e degli alti comandanti militari. La tensione fra Zelensky e Zaluznhy è inizialmente emersa in novembre, quando il generale in un saggio e in un'intervista ammise il fallimento della controffensiva ucraina, da lui comandata e spiegò che la guerra era entrata in una fase di stallo che sarebbe potuta durare anni. Zelensky impegnato a fare la questua tra le cancellerie occidentali, in cerca di aiuti economici e militari la prese malissimo, smentendo il generale. Il presidente da quel momento avrebbe iniziato a bypassare Zaluznhy, comunicando direttamente con i comandanti sul campo, e facendosi vedere al fronte più volte. Ma rimuovere Zaluznhy evidentemente non è semplicissimo. Il generale nei sondaggi è più popolare del presidente. A dicembre l'88% degli ucraini diceva di fidarsi di lui contro il 62% di fiducia nel presidente. In eventuali elezioni presidenziali, sospese per via della legge marziale, Zaluznhy viene visto come il più accreditato rivale di Zelensky con alte probabilità di sconfiggerlo. Rimuovere un possibile rivale politico così amato potrebbe essere un passo falso per il presidente, anche perché il generale, oltre a essere un eroe nazionale, gode di un'autorità praticamente indiscussa nell'Esercito e le sue analisi sulla guerra in stallo, che hanno fatto infuriare il presidente, si sono finora rivelate esatte.