"Signori, questa mattina vi porteremo in uno degli avamposti dov'è posizionata la nostra artiglieria. Subito dopo procederemo verso il fronte di Cherson. Seguite quello che vi diciamo, è importante per la vostra sicurezza e per quella dei nostri soldati." "Dimitri sarà la vostra guida, per noi della 59ma brigata è un eroe. Il suo contributo è stato fondamentale durante la battaglia del Ponte Antonovski. Nel pieno della violenta offensiva russa di febbraio grazie alla sua copertura ha permesso alle truppe di Kiev di effettuare un veloce ed efficace ripiegamento, evitando perdite pesanti di vite e di mezzi." "Questa zona è stata bombardata tante volte. I russi erano arrivati proprio qui ma sono stati costretti a ritirarsi." "Questo è un hvozdyka, il nome di un fiore, in italiano significa garofano. È un obice di fabbricazione sovietica. Grazie ad armi come queste abbiamo costretto i russi ad indietreggiare, ma serve altro. Non è facile, i russi si nascondono nelle condotte dell'acqua, lasciano i villaggi a secco e loro le usano come trincee." "Qui avete anche gli Himars americani?" "Non sono autorizzato a parlarne, però posso dire che abbiamo bisogno di più mezzi e munizioni, e ne abbiamo bisogno subito." "Siamo sul fronte di Cherson a sud di Mikolaiv, in un piccolo avamposto dell'esercito ucraino. Andremo nelle campagne dove l'artiglieria farà fuoco verso i russi. La distanza tra l'artiglieria ucraina e il fronte è di circa 10 chilometri." "Questa zona era tutta occupata dai russi. Da qui sparavano i razzi verso le nostre postazioni. Le truppe di Putin stavano per accerchiare Mikolaiv, eravamo vicini all'assedio invece li abbiamo rimandati indietro. Abbiamo bisogno di armi, ora non c'è tempo da perdere. Ogni istante perso è un'opportunità per gli occupanti.".























