Una maggioranza schiacciante, brogli condotti in maniera trasparente e conformi alle norme internazionali, una farsa, impossibile negoziare la pace. Sull'asse Mosca, New York e Kiev si snodano reazioni e accuse dopo i risultati dei referendum per l'annessione alla Russia che si sono svolti negli scorsi giorni nei territori occupati da Mosca in Ucraina e che hanno visto trionfare il sì, sì per le regioni di Lugansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhia, un plebiscito che in alcuni di questi territori ha quasi sfiorato il 100% delle preferenze e se da un lato Mosca si ritiene molto soddisfatta del risultato, dall'altro la reazione della comunità internazionale non si è fatta attendere, una su tutti quella del presidente ucraino Zelensky, che rivolgendosi proprio al Consiglio di Sicurezza dell'ONU, riunitosi per discutere di questo tema, ha detto categoricamente che Kiev non può negoziare con Mosca dopo i referendum di annessione, referendum che lo stesso Zelensky ha definito una farsa, e proprio dalle Nazioni Unite viene ribadito il sostegno all'integrità territoriale dell'Ucraina nelle sue frontiere riconosciute internazionalmente, come ha dichiarato Rosemary DiCarlo, Segretaria Generale aggiunta dell'ONU per gli affari politici. E mentre Putin e le autorità separatiste pro russe celebrano il risultato scontato gli Stati Uniti preparano nuove sanzioni contro Mosca ma anche un nuovo pacchetto di armi da un miliardo di dollari per l'Ucraina. In previsione dell'annuncio da parte della Russia dell'annessione di territori ucraini è fondamentale dare una risposta forte a quanto sta accadendo e non solo nei territori occupati.























