Nessuno arretra di un passo. Al 139esimo giorno di guerra, seppure in zone e aree ormai precise e circoscritte, in Ucraina si continua a combattere e si continua a morire. Gli ultimi attacchi russi si stanno concentrando a Sud, nella città di Mycolaiv e ovviamente ad Est, nel Donbass in particolare nella Provincia di Donetsk, dove è stato colpito un condominio nella cittadina di Chasiv Yar. Si continua a scavare fra le macerie del palazzo e tra i morti ci sarebbe almeno un bambino, ennesima vittima innocente di un conflitto dove, nessuna delle due parti, mostra al momento segnali di cedimento. Gli ucraini hanno anzi dato il via ad una imponente controffensiva a Kherson, dove questa notte hanno bombardato un deposito di armi a Nova Kachovka, uccidendo decine di soldati nemici e utilizzando lanciarazzi Himars forniti dagli Stati Uniti, almeno secondo quanto riferiscono le forze filo-russe nella regione. D'altronde questa guerra, sin dall'inizi, è anche una guerra di parole e propaganda. Non sorprendono dunque le ultime dichiarazioni del Presidente bielorusso Lukashenko, che accusa l'Occidente di preparare un attacco contro la Russia. Così come quelle del Cremlino, che fa sapere che tantissimi ucraini sono interessati a prendere la cittadinanza russa. E poi c'è il fronte diplomatico, con tempistiche mai casuali. E così, nella settimana in cui il Presidente Joe Biden è atteso in Arabia Saudita, la Casa Bianca fa anche sapere che l'Iran è pronto a dare droni armati alla Russia. E da Teheran viene annunciata l'imminente visita del Presidente Putin, atteso il il 19 luglio nella capitale della Repubblica islamica, dove si terrà un mega-vertice insieme al Presidente iraniano Raisi e al Presidente turco Erdogan, in cui si parlerà sia di Ucraina che di Siria. Proprio grazie al lavoro diplomatico di Ankara, d'altronde, dietro al fitto fumo del conflitto, si iniziano ad intravedere alcuni spiragli di dialogo, come quelli sulla crisi alimentare. Dopo l'arrivo ieri delle prime navi straniere nei porti ucraini per caricare il grano, è stata Mosca ad annunciare, per domani, un tavolo di dialogo ad Istanbul sulle esportazioni del grano ucraino a cui parteciperanno sia i rappresentanti di Mosca che di Kiev.























