La linea del fronte più caldo in Ucraina resta quello del Donbass; anche se, secondo gli Stati Uniti, il fuoco di artiglieria russo è calato fino al 75%, ma sono proprio i miliziani della Wagner ad annunciare la presa di Soledar, mentre Mosca rivendica anche di aver ucciso oltre 600 soldati ucraini a Kramatorsk con l'immediata smentita di Kiev. I bombardamenti russi sono però stati registrati di nuovo su Kharkiv, a poche ore dalla visita della Ministra degli Esteri tedesca Baerbok, ennesima operazione di una guerra che si combatte sì sul campo, ma anche a colpi propaganda e provocazioni incrociate. L'annuncio della presa di Soledar, da parte dei filo russi, non è stata confermata dalle autorità ucraine che raccontano di combattimenti ancora in corso, anche perché questa cittadina di estrazione del sale nella regione di Donetsk è considerata strategica da Mosca per accerchiare agevolmente la più importante Bakhamut, a poca distanza dall'area degli scontri. Intanto l'esercito ucraino si prepara ad un possibile nuovo attacco russo in direzione di Kiev dalla Bielorussia; stessa strada percorsa, poco meno di un anno fa da Mosca, dove la lunga colonna di blindati in direzione della capitale ucraina fu poi costretta a ritirarsi per la resistenza incontrata. Mosca sta però, da diverse settimane, schierando le sue unità proprio sul confine bielorusso, un fattore che starebbe inoltre ad indicare un continuo e sempre più diretto coinvolgimento dell'alleato di Mosca nei combattimenti. Mentre Kiev chiede compattezza all'Europa e l'invio continuo di armi per poter resistere all'avanzata, con il Pentagono che annuncia: le forze ucraine sono già stati addestrate sul nostro territorio dall'inizio del conflitto e la prossima settimana inizieranno l'addestramento sull'uso dei missili Patriot.