Tra Washington e Bruxelles è scontro aperto. Prima l'attacco del vicepresidente americano JD Vance ai valori democratici europei, poi l'affondo dell'inviato di Donald Trump, Keith Kellogg che annuncia l'esclusione della UE dai colloqui ancora eventuali per la tregua in Ucraina. La cornice del botta e risposta è quella della conferenza di Monaco sulla sicurezza, dove comunque pare esserci un compattamento del Vecchio Continente contro le pesanti ingerenze americane. Ma dove anche il ruolo di Zelensky è duro su quelle che appaiono come decisioni sul cessate il fuoco prese senza consultare direttamente Kiev. E la sua risposta è prima ironica: Putin è il membro più potente della Nato, poi diretta per sederci al tavolo delle trattative la Russia deve ritirarsi dai confini ucraini in essere prima dell'invasione del 2022. Infine tagliente su quelle che sono le ipotesi più care a Trump, ovvero l'accordo sui minerali da cedere a Washington, con il presidente ucraino che blocca il documento legandolo alle garanzie sulla sicurezza di Kiev "Noi non ripeteremo degli errori, dei grandi errori già fatti in passato, il mondo che ha diviso l'Europa, il sottoscrivere dei documenti non giusti, non onesti, come è successo con la divisione in Europa". Intanto anche Bruxelles reagisce e convoca d'urgenza un summit sull'Ucraina per lunedì prossimo Parigi. Mentre da indiscrezioni di stampa sembra che il dipartimento di stato americano abbia chiesto ai governi europei informazioni dettagliate sulle armi, sulle truppe di mantenimento della pace e sulle misure di sicurezza che potrebbero fornire all'Ucraina per porre fine al conflitto. In primo piano resta inoltre il controverso intervento di JD Vance a Monaco e la sua ingerenza anche sulle prossime elezioni tedesche con uno sguardo di favore dopo e con Elon Musk, per il partito xenofobo e neonazista della AFD. Un discorso a cui ha risposto lo stesso cancelliere tedesco Olaf Scholz con le legislative in programma tra pochi giorni. "Non accetteremo che estranei ingeriscano e interferiscano a favore di questo partito nella nostra democrazia, nelle nostre elezioni e nella formazione democratica dell'opinione pubblica. .