Quanto mai incerta la situazione intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. L'unico reattore operativo dell'impianto funziona all'80% della sua potenza dopo i nuovi raid ucraini sul territorio. A dirlo, le autorità filorusse che controllano l'area, precisando che nessuno dei bombardamenti ha colpito la centrale. Poche ore prima l'azienda di Stato ucraina, che gestisce gli impianti nucleari, aveva annunciato che l'unico reattore in funzione era stato scollegato dalla rete elettrica, in seguito ai raid russi. Kiev sottolinea che visto i combattimenti in corso, eventuali riparazioni sono impossibili. Intanto nel sud del Paese, l'offensiva ucraina in corso da giorni ha di fatto reso complicata l'organizzazione del referendum per l'annessione di Kherson alla Russia. Consultazione illegale sia per Kiev che per la comunità internazionale. Il referendum è sospeso a causa degli eventi in corso, questa l'affermazione del capo dell'amministrazione di occupazione russa della città. La mancata occupazione dell'intero Donbass che doveva avvenire entro il 15 settembre, sta vanificando gli sforzi del Cremlino nell'organizzare i referendum fittizi nella regione. In Russia la morsa della censura non accenna ad allentarsi: un tribunale di Mosca ha revocato la licenza per il giornale indipendente Novaja Gazeta diretto dal premio Nobel per la pace Muratov. A marzo la Gazeta aveva deciso di sospendere le pubblicazioni, poiché il suo dissenso rispetto alla cosiddetta operazione militare in Ucraina, la esponeva a pesantissime pressioni. Per le Nazioni Unite la sentenza è l'ennesimo colpo all'indipendenza dei media russi. La repressione non risparmia nessuno: Ivan Safronov, ex giornalista, è stato condannato a 22 anni di carcere per alto tradimento, dopo un processo a porte chiuse. Infine, come ritorsione a sanzioni imposte da Washington, Mosca ha ampliato la lista nera dei cittadini statunitensi, cui sarà proibito entrare nel Paese, 25 in tutto, tra cui gli attori Sean Penn e Ben Stiller.























