Zelensky apre alla fine della guerra. Per la prima volta il presidente ucraino prova a delineare un percorso per chiudere almeno la fase calda del conflitto nel cuore dell'Europa. La strada tracciata in un'intervista a Sky News è però quantomeno tortuosa. Zelensky vorrebbe che la NATO proponesse l'ingresso all'Ucraina nell'interezza dei suoi territori internazionalmente riconosciuti, quindi compresi quelli sotto controllo russo ma garantisse il suo ombrello protettivo solo a quelli dove governa Kiev, in modo da far cessare le ostilità e negoziare con Mosca la restituzione delle zone invase per via diplomatica. Zelensky stesso riconosce che l'idea è altamente teorica e nessuno l'ha mai avanzata e difficilmente l'Alleanza Atlantica prenderebbe in considerazione di chiedere l'adesione a un paese in guerra e per giunta occupato dalla Russia ma il passo inedito del presidente Zelensky va nella direzione di un qualche tipo di trattativa, proprio nel momento in cui prende forma la nuova dottrina americana. Un piano proposto dall'inviato per l'Ucraina del presidente eletto Trump prevederebbe infatti di costringere al negoziato sia Kiev che Mosca, minacciando le due capitali di fermare o viceversa aumentare gli aiuti militari se dovessero rifiutarsi. Non a caso negli ultimi giorni i bombardamenti russi si sono intensificati, per la terza volta in un mese la centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia è sull'orlo del blackout. Se proprio deve sedersi a un tavolo, il Cremlino vuol farlo dalla migliore posizione possibile.