Per alcune parti del Paese come Mariupol è già tardi, nelle parole del Presidente ucraino Vladimir Zelensky tutta l'angoscia e urgenza di avere dalla NATO l'aiuto promesso e di cui il suo Paese ha estremo bisogno. Un aiuto prima di ogni altra cosa in armi, spiega il Presidente mentre sembra ormai imminente la battaglia campale per il Donbass. Solo dopo e confidando nella vittoria spiega, ci potrà essere un incontro con Vladimir Putin. Nessuno vuole negoziare con persone che hanno torturato la nostra Nazione, ha chiarito, aggiungendo però di non voler perdere l'opportunità, in caso si presenti di una soluzione diplomatica. Nel suo viaggio a Kiev, fino all'ultimo tenuto segreto, il Premier britannico Boris Johnson ha promesso un ulteriore, sostanzioso aiuto militare all'amico ucraino mentre Zelensky è tornato a chiedere una conversazione telefonica al cancelliere tedesco Olaf Scholz di fare di più e non solo in termini di sanzioni. Anche gli Stati Uniti ha spiegato il Consigliere per la Sicurezza Nazionale, Jack Sullivan, sono pronti a fornire altre armi all'Ucraina aggiungendo come il Presidente Joe Biden stia cercando un modo per ridurre al massimo la dipendenza degli alleati europei dal petrolio russo. Il piano di terrorizzare e brutalizzare i civili in Ucraina arriva dai più alti livelli del Cremlino fino a Vladimir Putin ha inoltre commentato Sullivan. Il Segretario della NATO Jens Stoltenberg in un tweet ha fatto sapere di aver parlato con la Presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen a seguito della sua visita Kiev; continueremo a rafforzare il nostro sostegno al Ucraina scrive Stoltenberg che in un'intervista al Sunday Telegraph ha anche annunciato l'intenzione di avere una presenza significativa e costante di soldati della NATO al confine orientale dell'Alleanza, in quei paesi più esposti alla minaccia russa. Martedì prossimo il presidente Putin avrà un incontro con l'alleato bielorusso Lukashenko.























