Il Presidente ucraino sospende 13 sacerdoti del Patriarcato Russo dalla Chiesa Ucraina, per certi versi una decisione attesa, visti i sospetti che costituissero una sorta di Quinta Colonna di Mosca in Ucraina. E non a caso le accuse sono di aver propagato materiale russo e di aver ricevuto finanziamenti da Mosca. Pronta la risposta russa per bocca della sempre più agguerrita Portavoce del Ministero degli Esteri: Maria Zakharova, che ha definito la decisione: "satanismo". Non deve sorprendere che i toni si siano alzati così velocemente, la religione ha sempre fatto parte della retorica putiniana, il sostegno del Patriarca Kirill è stato decisivo per legittimare l'intervento in Ucraina. E, come a confermare l'importanza della Chiesa Russa, il Presidente si è fatto riprendere in occasione del Natale Ortodosso, da solo, mentre assiste alla messa. Una scelta che forse è stata un po' un boomerang di immagine, pensata per sottolineare l'aspetto mistico della sua leadership sembra invece ribadire il suo isolamento anche interno, dopo quello internazionale. Intanto fuori dalle chiese prosegue lo scambio di accuse tra Kiev e Mosca, secondo gli ucraini i russi hanno bombardato la regione di Kherson 39 volte nelle ultime 24 ore, mentre Mosca ribadisce che dalle 12.00 del 6 gennaio le truppe russe osservano il cessate il fuoco lungo l'intera linea di contatto. Sul fronte internazionale invece l'Occidente sfodera l'ultima arma politica. A marzo, ha annunciato il Governo Britannico, si terrà a Londra la Conferenza Internazionale sui Crimini di Guerra in Ucraina. L'obiettivo, si legge nel comunicato, è aumentare il sostegno finanziario e pratico offerto alla Corte Penale Internazionale e a coordinare gli sforzi per garantire che abbia tutto ciò di cui ha bisogno per svolgere indagini e perseguire i responsabili.