È necessario più tempo per lanciare la tanto attesa controffensiva. Ne è convinto il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky che ha chiarito che servirà altro tempo, quello necessario per la consegna degli aiuti militari promessi dall'Occidente. Le unità da combattimento sono pronte, alcune delle quali addestrate dai paesi Nato, ma per l'esercito c'è ancora bisogno di alcune cose, compresi i veicoli blindati che arrivano a lotti. Volendo, ha poi chiarito, si potrebbe anche agire ma il rischio è una perdita eccessiva di uomini. Condizione inaccettabile per il Presidente. Una controffensiva attesa e che comunque non sarà l'ultima, secondo il Ministro degli Esteri Kuleba. Intanto sul campo, mentre Mosca smentisce l'avanzata ucraina a Bakhmut e parla di forze russe unite nonostante le tensioni con la brigata Wagner, il portavoce della presidenza russa ammette, la situazione è molto difficile, ancora lontana dagli obiettivi ma, precisa Dmitrij Peskov, dipende dal fatto che non è una guerra ma un'operazione condotta cercando di salvare città e vite umane. La narrazione non cambia per il Cremlino che, secondo l'intelligence del Regno Unito, ha arruolato 10 mila detenuti ad aprile. Una campagna di reclutamento che fa parte di un più intenso sforzo delle forze armate russe per evitare una nuova mobilitazione obbligatoria che sarebbe molto impopolare per l'opinione pubblica russa, secondo gli 007 britannici. Intanto Mosca riferisce di attacchi ucraini nella regione russa Kursk, bombardamenti che hanno colpito l'infrastruttura elettrica, mentre un drone lanciato da Kiev avrebbe colpito nella notte un deposito di petrolio in territorio russo al confine con l'Ucraina.