"Voglio chiedere scusa perché con questo forte raffreddore è difficile per me parlare e per questo ho chiesto a mio fratello di leggere la catechesi, la leggerà meglio di me." Un impedimento che cambia i piani ma non lo ferma, infatti dopo la lettura affidata ad un suo collaboratore della catechesi che continua il ciclo Gesù Cristo nostra speranza che caratterizzerà l'intero anno giubilare, Papa Francesco prende la parola e lo fa con la sua voce per ribadire ancora una volta il suo no alla guerra, la sua preghiera per la pace. "Pensiamo ai paesi che soffrono la guerra, la martoriata Ucraina, Israele, Giordania, tanti paesi che stanno soffrendo lì. Ricordiamo gli sfollati della Palestina e preghiamo per loro." La pace, le vittime della guerra, gli sfollati, i bambini coinvolti e sconvolti dalle atrocità dei combattimenti, rimangono sempre nei pensieri di Bergoglio, che continua a chiedere la fine delle ostilità in tutti i territori di conflitto. .