Aumenta il debito e peggiora il saldo strutturale, è accaduto nel 2018, i dati sono ormai definitivi, ma proiezioni alla mano accadrà anche quest'anno e nel 2020, ecco perché secondo la Commissione Europea una procedura per debito nei confronti dell'Italia è giustificata. Procedura che significherebbe avere le mani legate sui conti per molti anni a venire, con un duro percorso obbligato di rientro del debito. Debito in costante crescita e che oggi pesa per 38 mila 400 euro per ogni italiano e che ogni anno costa di interessi circa 1000 euro per abitante. Nel rapporto della Commissione si evidenziano poi i passi indietro fatti con le riforme a partire da quota 100 oltre le mancate privatizzazioni, mentre si raccomanda di spostare la tassazione alleggerendo quella sul lavoro e di intensificare la lotta all'evasione fiscale limitando l'uso del contante. Non c'è spazio per altre spese dice il vicepresidente Dombrovskis, che punta il dito contro il Governo italiano e le sue misure, che avrebbero provocato danni all'economia italiana fino a quasi azzerarne la crescita. La parola ora passa agli Stati membri, che dovranno decidere entro il 9 luglio se avallare la richiesta. Il tempo è poco ma si può ancora negoziare, la porta resta aperta, ripete il commissario Moscovici, ma servono impegni concreti, una manovra correttiva già per quest'anno e impegni credibili per il prossimo. A chiederlo non è tanto la Commissione quanto le altre capitali, che stavolta non sembrano avere alcuna intenzione di far sconti all'Italia. Buone notizie invece arrivano per Francia e Spagna. Parigi viene infatti graziata per i suoi sforamenti considerati limitati e solo temporanei, mentre per Madrid arriva la raccomandazione di chiudere la procedura aperta 10 anni fa per eccesso di deficit.