Continua lo scontro tra Unione Europea e Big Tech americani. La Commissione ha infatti sanzionato Meta, la società che controlla il colosso Facebook, Whatsapp e altri, per ben 797 milioni di dollari. Motivo: il suo servizio di annunci economici, Marketplace, legato alla piattaforma di Facebook, che viola così le norme della concorrenza. Del resto, chi non ne ha mai fatto uso. L’accesso è semplicissimo, tanto più che gli annunci sono già nella pagina iniziale della home di Facebook che, tra alti e bassi e continui annunci di morte, resta comunque il più diffuso social network del mondo, con 3 miliardi utenti. Una platea immensa. L’immediatezza e la semplicità, però, per l’Unione nascondono una trappola: in questo modo vengono di fatto estromessi tutti i potenziali concorrenti che non hanno la stessa visibilità. Meta collega, infatti, il servizio di annunci economici online a Facebook, in modo che tutti gli utenti abbiano automaticamente accesso e vengano regolarmente esposti a Marketplace, che lo vogliano o no. I concorrenti quindi potrebbero essere esclusi, dato che il legame conferisce agli annunci economici di Meta un "sostanziale" vantaggio distributivo che i concorrenti non possono eguagliare. Inoltre, secondo la Commissione, Meta imporrebbe in modo unilaterale condizioni commerciali ingiuste ad altri fornitori di servizi di annunci economici on-line che fanno pubblicità sulle piattaforme di Meta, in particolare su Facebook e Instagram. Queste condizioni permettono a Meta di utilizzare i dati relativi agli annunci generati da altri inserzionisti a esclusivo vantaggio del Marketplace di Facebook. Tutto vero, anche se sembra confermare la battuta americana per cui gli Stati Uniti creano, la Cina copia e l’Europa regolamenta.