Un'etichetta su tutti i prodotti in plastica biodegradabile commercializzati nell'Unione europea per mostrare quanto tempo impiegheranno a biodegradarsi, in quali circostanze e in quale ambiente. È una delle novità introdotte dalla comunicazione della Commissione europea sulla plastica pulita ossia a base biologica, biodegradabile e compostabile, per limitare il ricorso agli imballaggi monouso, attraverso la promozione di quelli multiuso, ad esempio saranno bandite le confezioni usa e getta di carne, frutta e verdura come gli shampoo che normalmente si trovano negli hotel. Le nuove norme hanno tre obiettivi: prevenire la produzione di rifiuti di imballaggio, limitando le confezioni non necessarie e promuovendo invece soluzioni riutilizzabili e riciclabili, promuovere il cosiddetto circuito chiuso del riciclo, ridurre la necessità di risorse naturali primarie aumentando l'uso di plastica riciclata. Entro il 2030 sarà creato anche un sistema di restituzione obbligatoria per bottiglie di plastica e lattine di alluminio. Le industrie del settore bocciano il piano di Bruxelles e parlano di proposta che rischia di andare contro gli obiettivi del Green Deal e portando indietro le lancette dell'orologio del riciclo, ma il vicepresidente della commissione europea Frans Timmermans risponde spiegando che: "Il riutilizzo non è in competizione con il riciclo, servono entrambi" e aggiunge che "Le nuove regole porteranno alla creazione di oltre 600mila posti di lavoro, rivolgendosi poi al nostro Paese ha dichiarato: "Nessuno vuole mettere in pericolo gli investimenti nell'industria del riciclo che in Italia è fiorente, moltissimo è stato fatto e vogliamo ancora di più, non di meno, dunque non c'è una concorrenza tra i due approcci.























