Via libera definitivo all'AI Act: la prima legge al mondo sull'intelligenza artificiale è stata approvata all'unanimità dal Consiglio dell'Unione Europea. L'approccio scelto è quello di classificare questa tecnologia sulla base di 4 livelli di rischio: minimo, limitato, alto e inaccettabile. Maggiore è il rischio, maggiori sono le responsabilità e i limiti per chi sviluppa o usa questi sistemi. Diventano fuori legge così i sistemi di categorizzazione biometrica basati su caratteristiche sensibili e la raccolta a strascico di volti da internet o dalle registrazioni delle telecamere a circuito chiuso per creare banche dati di riconoscimento facciale. Vietati anche i sistemi di riconoscimento delle emozioni sul luogo di lavoro e nelle scuole, i sistemi di credito sociale, le pratiche di polizia predittiva, così come i sistemi che manipolano il comportamento umano o sfruttano le vulnerabilità delle persone. Alcune eccezioni per casi specifici, come il terrorismo, sono previste per le Forze dell'Ordine. Altro punto importante riguarda gli obblighi di trasparenza. I deepfake, cioè quelle immagini manipolate in cui ad esempio le persone dicono cose che non hanno mai detto, dovranno essere etichettati come tali. L'entrata in vigore sarà progressiva. I divieti scatteranno tra sei mesi. Il testo nella sua interezza entrerà in vigore tra due anni, comprese le sanzioni, che partono dal 1,5% del fatturato globale, pari a €7 milioni e mezzo, fino al 7% pari a €35 milioni. Insomma avremo tempo per capire se quello europeo è un approccio che detterà la linea al resto del mondo, compresi gli Stati Uniti dove lo sviluppo di questa tecnologia procede spedito senza vincoli.























