Per il premier britannico, Boris Johnson, si tratta dell'ennesimo passo indietro. I numeri dei contagi, specie nel sud-est del Paese, continuano a rimanere altissimi, quasi 55000 i nuovi contagi nelle ultime 24 ore, con estrema riluttanza dai microfoni della Bbc è stato costretto ad annunciare che nella capitale le scuole resteranno al momento chiuse, anche quelle primarie. E benché abbia esortato i genitori a continuare a mandare a scuola i figli nelle aree del Paese dove è ancora possibile, il mondo degli insegnanti, in fila in questi giorni a fare il test, si divide. Ma la cosiddetta variante inglese spaventa, non solo perché particolarmente contagiosa, ma perché capace di attaccare la popolazione più giovane. Il Kings College Hospital di Londra parla ora di intere stanze con bambini affetti da covid, come non si era mai visto nella prima ondata. Johnson ha già ventilato nuove possibili restrizioni e il leader dell'opposizione, Keir Starmer, preme per un lock down nazionale. Le speranze del Regno Unito sono tutte riposte nella vaccinazione, quasi un milione di dosi del siero di AstraZeneca, che nelle prossime ore andranno a sommarsi a quelle di Pfizer, oltre 700 i siti destinati all'immunizzazione di massa che aumenteranno col passare dei giorni. L'ambizione è quella di fornire la prima dose dell'antidoto contro i covid a due milioni di britannici a settimana, anche se questo comporterà posticipare la seconda dose necessaria per avere un livello di efficacia più alto.