Per tantissimi anni è stato uno dei più conosciuti i luoghi di ritrovo della comunità italiana a Londra. In questi giorni l'Italian Bookshop ha però chiuso i battenti. La parola fine è stata scritta nella sua ultima pagina, costi troppo elevati, ricavi troppo bassi. Certo a luoghi come questo non fa bene la concorrenza di colossi come Amazon, ma qui anche altri fattori sono entrati in gioco. "Due elementi sono stati la pandemia all'inizio che ci ha distratto dall'arrivo dell'altra pandemia che si chiama brexit. Queste due cose congiunte hanno fatto sì che noi, come compagnia, siamo importatori di libri dall'Europa, ci siamo trovati in grandissima difficoltà. La brexit ha messo una marea di burocrazia che prima non esisteva, ha messo code alle dogane, ha messo tasse da pagare, per cui tutte queste cose qui si sono andate ad aggiungere al fatto che le persone, soprattutto, con la pandemia e dopo la pandemia, volevano tutto subito e il tutto subito purtroppo non era nelle nostre possibilità". Soprattutto, spiega Ornella Tarantola, sono venuti a mancare i principali clienti, gli studenti. "Erano tantissimi i ragazzi che arrivavano per studiare, per provare, per provare a vivere Londra, per imparare la lingua. Chiaramente la brexit ha chiuso questa porta, i ragazzi non vengono più". Tantissimi gli aneddoti sfiziosi, Ornella ne sceglie uno su tutti, la visita di Gianni Morandi alla presentazione di uno dei libri di Luca Bianchini. "Luca mi disse chiedi a Gianni Morandi di cantarti una canzone e io dissi no, mi vergogno, ma figurati, non lo disturbo. Il giorno dopo sembra che Morandi abbia detto a Luca, peccato che nessuno mi ha chiesto di cantare".