Per una volta la Brexit non c'entra ma per il Regno Unito sono comunque dolori. Gli scaffali tornano a svuotarsi di frutta e verdura al punto che alcuni supermercati sono corsi al riparo, obbligando i clienti al razionamento. Asda, la terza catena di supermercati nel Paese ha, per esempio, introdotto un massimo di tre confezioni di pomodoro a spesa, Morrisons addirittura due. Stesso tipo di misure riguardano peperoni, cetrioli, lattuga, broccoli, lamponi. Anche la vicina Repubblica d'Irlanda si trova in una situazione analoga. Il primo responsabile di quello che sta accadendo è il maltempo che con gelate e grandine sta colpendo sia il Marocco che la Spagna ovvero i due Paesi dai quali provengono qualcosa come il 90-95% degli alimenti in questo periodo invernale. C'è però un problema legato anche al caro energia come evidenziato dalle associazioni di categoria ad esempio i prodotti provenienti dalle serre del Regno Unito sono in diminuzione e questo perché l'attività è diventata antieconomica per molti agricoltori. Per quanto, come detto questa volta, la situazione non sia dovuta all'uscita del Regno Unito dall'Unione europea, sui social media è tutto un dare contro la Brexit che non funziona come sperato. Secondo gli ultimi sondaggi oltre il 60% degli intervistati ritiene che l'economia sia peggiorata dopo il distacco da Bruxelles. Una cosa è certa l'inflazione si fa particolarmente sentire nel carrello della spesa, se di media è intorno al 10% nel caso degli alimentari arriva anche al 15% e in questo caso sì la Brexit c'entra, per tutte le lungaggini doganali che provoca e che inevitabilmente fanno innalzare i prezzi.