"Sono stati fatti degli errori. Adesso servono decisioni difficili." Le prime parole di Jeremy Hunt, nuovo Cancelliere dello Scacchiere, ovvero Ministro delle Finanze britannico, suonano come una severa bacchettata sulle dita Liz Truss, la Premier che gli ha appena assegnato la poltrona "numero 2" del Governo. E di quali decisioni difficili, non fa mistero. Più tasse dunque e non meno, come avrebbe voluto Liz Truss. Iniziando da un deciso passo indietro sul taglio delle imposte ai cittadini più ricchi ed alla rinuncia a bloccare l'innalzamento della tassa sulle aziende, un intervento programmato dal precedente Governo di Boris Johnson e poi non meglio precisati tagli alla spesa pubblica. Tutto, pur di rassicurare i mercati. L'annuncio della mini manovra di bilancio, che ipotizzava una netta sforbiciata della pressione fiscale, ha infatti generato un terremoto finanziario, con l'inflazione alle stelle e venti di recessione sempre più forti. La Banca d'Inghilterra è stata costretta a un intervento di emergenza per scongiurare il crollo della sterlina e sostenere i Titoli di Stato britannici. E dal terremoto, chi ne è uscito peggio, è l'ex-Cancelliere Kwasi Kwarteng, dimissionario dopo appena 3 settimane. Dopo l'ingresso di Hunt, la parola d'ordine per il Governo di Downing Street, è stabilità, finanziaria ma anche politica. Un obiettivo non così scontato, con i giornali britannici, che chiamano Truss la Premiere zombie e che scommettono su quante settimane resterà ancora in carica.























